Le incursioni di Pippo
La scuola
Racconto di A.M. classe 1937
di Ilaria Confetti
Durante la guerra noi andavamo a scuola, ma stavamo tutti sempre attenti a quello che succedeva fuori. Avevamo paura. Vivevamo sempre nel timore che qualcuno a noi caro potesse morire o perfino che noi potessimo morire.
In classe parlavamo spesso degli avvenimenti della guerra con i compagni: parlavamo dei morti, ci confidavamo, piangevamo. Era l’unico modo per poterci sfogare.
Le maestre ci capivano e ci lasciavano fare e ci consolavano perfino; secondo me perché forse anche loro vivevano come noi nel terrore e avevano i nostri stessi sentimenti e paure.
Al termine della guerra abbiamo potuto tornare a vivere con libertà la nostra vita, abbiamo ripreso anche a studiare bene a scuola e facevamo tutto con più tranquillità e serenità.
Ma non potevamo cancellare l’opprimente ricordo della guerra, che viveva in noi e ci ritornava in mente ogni singolo giorno.
Il 25 aprile a scuola abbiamo festeggiato con le maestre, abbiamo esultato e ci siamo abbracciati tutti con gioia.
Poi, non ricordo bene se era proprio il 25 aprile, perché ormai sono vecchia e la memoria non è più quella di una volta, ma ricordo benissimo la gioia e l’euforia che c’era dentro di me.
Quella non la potrò mai dimenticare.